Note
[1] “Lamentiamo spesso che … sia tanto elevato il numero di cittadini che non godono di pari diritti per il fatto di non saper leggere né scrivere … Più deplorevole è che molti cittadini non sappiano parlare, vedere né ascoltare … Se il primo genere di analfabetismo impedisce di leggere e scrivere, il secondo aliena l’individuo dalla produzione della sua arte e cultura e dall’esercizio del Pensiero Sensibile … , che produce arte e cultura, è essenziale alla liberazione degli oppressi” (Estetica dell’oppresso, A. Boal)
[2] “Dominando Parola, Immagine e Suono gli oppressori opprimo, ancor prima di farlo con armi e danaro. Reagiamo a tutte le forme di oppressione ! …. Riconquistiamo Parola, Immagine e Suono !” (Estetica dell’oppresso, A. Boal)
[3] “Non basta consumare cultura: è necessario produrla. Non basta formulare idee: è necessario trasformarle: atti sociali, concreti, continui.” (Estetica dell’oppresso, A. Boal)
[4] “Siamo tanto attaccati ai nostri passati esemplari che tendiamo a venerarli come assiomi e portarceli dappertutto defunti sulle braccia, senza vivere il nostro presente … Ogni giorno è un giorno nuovo: siamo condannati alla creatività” (Estetica dell’oppresso, A. Boal)
[5] “La minaccia più grave che pesa sul nostro pianeta probabilmente non è quella della distruzione provocata dal delirio della Megamacchina, ma il nostro accecamento e la nostra impotenza” (Decolonizzazione dell’immaginario, S. Latouche)
[6] “Forse quello che propone il Machiavelli non è di perdere l’innocenza ma di farla finita con la presunta innocenza” (Estetica dell’oppresso, A. Boal)
[7] Estetica dell’oppresso, A. Boal
TDO
Napoli e dintorni