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Quale TdO fare ? O meglio, quale TdO ci interessa ?

 

Ci stiamo da tempo domandando quale TdO ci interessa fare. Alcune considerazioni hanno finito per guidare la nostra ricerca:

 

  • L’attuale sistema di potere è riuscito, nell’arco degli ultimi quaranta anni, a “modificare geneticamente” (colonizzazione dell’immaginario, parafrasando Latouche) l’approccio culturale alla scelta degli stili di vita: individualismo sfrenato, competizione agguerrita, edonismo egoistico, consumismo consolatorio e selvaggio. Questa “modifica” ha reso la vita delle persone atomizzata, separata e contrapposta a quella di ognuno: solidarietà, scambio, mutualità, rispetto dei ritmi naturali della natura sono valori non solo scomparsi ma addirittura diventati incomprensibili [1]

  • Il processo di “modificazione genetica” ha potuto avere successo perché è stato capace di ‘toccare’ ogni singolo uomo e/o realtà sociale (in ogni parte del mondo, si incontrano antenne paraboliche: nella selva centroamericana, come a quattromila metri sulle Ande o in uno sperduto villaggio africano).

  • Solo l’esperienza personale consente di accogliere innovazioni nel proprio bagaglio culturale, come qualsiasi alimento che diventa nostro corpo solo dopo che è stato digerito ed assimilato. Il processo di “modificazione genetica” ha potuto avere il successo che ha avuto perché è stato capace di “spingere” ogni uomo (in ogni parte del mondo, ormai) a “scegliere” di sperimentare quel modello, facendolo diventare carne della propria carne. [2]

  • L’azione TdO non può presumere di essere capace di raggiungere l’obiettivo di coscientizzare le persone unicamente attraverso il proprio operare, né, tantomeno di essere LO strumento risolutivo per un cambiamento rivoluzionario. Solo un mix di azioni che operano sinergicamente e con continuità, costruendo relazioni tra le persone (abbiano queste o meno un ‘luogo’ politico già ‘attivo’) può provare ad offrire l’opportunità di avviare un processo di sperimentazione personale e collettivo intorno all’idea lanciata dall’azione TdO .[3]

  • Desideriamo sottrarci alla trappola dell’ora vengo io e ti rivelo la verità [4]c’è bisogno di cooperazione per creare una COMUNITÀ RESISTENTE [5]

  • Noi non siamo mai soli, siamo sempre in relazione con qualcuno o qualcosa. L'esistenza è relazione, movimento, trasformazione; nelle relazioni è possibile la nascita di conflitti che possono essere distruttivi oppure gestiti in maniera costruttiva [6]; in ogni caso non possiamo pensare “che un giorno raggiungeremo la pace eterna del paradiso sulla terra” [7]

 

Utilizzando un’immagine metaforica: un albero di arance in fiore (le mitiche zagare !) per quanto “si impegni” a rendere i suoi fiori quanto più profumati possibile, non potrà mai presumere di essere notato da un uomo, se questi non è disposto ad accogliere dentro di sé quel profumo. E questa “disponibilità” quasi sempre ha la sua origine in una molteplicità di altre esperienze, talvolta profondamente diverse e lontane del percepire un odore.

 

Il TdO che desideriamo fare dovrebbe essere capace di interagire con la colonizzazione del nostro immaginario, offrendo opportunità di conoscenza degli strumenti che generano oppressione ed intrecciando queste con altre realtà di sperimentazione individuale e collettiva di nuovi stili di vita.

 

L’ambizione sarebbe: contribuire alla costruzione di un laboratorio di ‘agire politico’ che sperimenti pratiche nuove e ‘spiazzanti’ per il ‘potere’, che sia in grado di costruire un ‘fare’ che, nelle gestione dei conflitti, non vada a negarli, ma ricerchi il modo di affrontarli in modo da creare le condizioni per la nascita di relazioni e metodi che non si fondino e non generino altre forme oppressive con il fine di costruire una comunità resistente.

 

Il tema delle economie del debito, cioè di quell’economia che, irrispettosa del concetto di limite, sta stravolgendo gli equilibri della natura e la vita della maggior parte di noi, per quanto complesso e “misterioso”, offre la possibilità di affrontare i nodi che hanno consentito la nostra “modificazione genetica”.

 

Le azioni su questo tema devono essere intrecciate con altre, indipendenti e complementari: azioni di socialità ed altre di mutualità e solidarietà, che dovrebbero essere svolte da un organismo territoriale di base con il quale intrecciare azioni sinergiche.

Ed allora alle azioni TdO sull’”economia del debito” si affiancano le azioni della realtà territoriale che già lavora nell’ambito della socialità (eventi che consentono di recuperare il piacere di stare insieme in forme non consumistiche) e dell’economia solidale (azioni che consentono di sperimentare concretamente mutualità, solidarietà, scambio, rispetto dell’ambiente e dell’uomo, oltre che fornire supporto concreto alla crisi economica).

 

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